L'ortopedico è un medico specializzato nella prevenzione, diagnosi e terapia delle patologie di ossa, muscoli, tendini legamenti e nervi. L'ortopedia e' infatti la branca della medicina che si occupa delle affezioni congenite e acquisite del sistema osteoarticolare delle strutture a esso anatomicamente funzionalmente connesse. Il termine ortopedia indica etimologicamente, l’arte di correggere le malformazioni del bambino (dal greco orthòs, dritto, e pais, paidòs, bambino) e fu introdotto nel 1741 dal chirurgo francese N. ANdry, e rimase nell’uso anche in seguito. nel tempo la disciplina si occupò anche della patologia dell’adulto e di quella traumatica. Oggi l’ortopedia si configura come una specialità chirurgica (chirurgia ortopedica e traumatologica), essendo soprattutto di natura chirurgica le terapie che essa realizza, benché utilizzi anche bendaggi gessati e altri presidi e apparecchiature che hanno, secondo i casi, funzione di sostegno e di contenzione o sono correttive e sostitutive.
Cenni storici dell'Ortopedia
La paleo medicina segnala il ritrovamento di crani che presentano segni di trapanazione, e anche di altri segmenti ossei con segni di fratture discretamente riparate (verosimilmente utilizzando asticelle di legno e liane). Presso gli egizi, grande impulso veniva dato allo studio dell’anatomia ossea e nei papiri di varie dinastie vengono descritte alcune singole fratture con relative terapie; radiografie effettuate slle mummie dei faraoni hanno permesso di notare la presenza di vecchie fratture alcune sicuramente trattate. Il codice di Hanurapi, risalente alla civiltà assiro babilonese, contemplava già la chirurgia stabilendo gli onorari del medico, ed Erotodo riferisce che in Persia 1000 anni prima di cristo, si praticava la chirurgia traumatologica. Si hanno testimonianze di pratica chirurgica anche nella civiltà indù ad esempio per la riparazione delle ossa nasali. La chirurgia ortopedica e la traumatologica sono state considerate con rigore scientifico e razionalità descrittiva soprattutto dai greci. Nell'opera di Ippocrate si ha il primo inquadramento nosologico delle principali malattie di interesse ortopedico e la descrizione minuziosa delle varie fratture e dei metodi di riduzione. alcuni dei quali (per es. il metodo di riduzione delle lussazioni della spalla) sono ancora attuali. La medicina romana, con Celso e Galeno, introdusse i concetti di cifosi e d scoliosi. Successivamente quella araba utilizzò gli apparecchi gessali per l'immobilizzazione delle fratture. Durante il medioevo e il rinascimento vennero fondate le prime universi a’ mediche e si fecero tentativi di chirurgia ossea. ma solo nel sec. XV l'ortopedia trovò riconoscimento come disciplina a sé stante: in questo secolo, ma soprattutto nel successivo. nacquero in tutta Europa le prime scuole ortopediche. Fino alla metà dell’Ottocento, tuttavia. lo sviluppo dell'ortopedia (come di tutte le discipline chirurgiche) era irreparabilmente frenato da alcuni gravi ostacoli. Sugli interventi più impegnativi. rappresentati soprattutto da disarticolazioni e amputazioni. gravava un tasso di mortalità impressionante. dovuta in massima parte alle infezioni (nelle statistiche degli ospedali francesi la mortalità era del 50% con punte fino all‘85-90% negli ospedali da campo durante le campagne napoleoniche e le guerre di Crimea e franco-prussiana). Il dolore e le conseguenti reazioni del paziente durante l‘intervento costringevano il chirurgo alla massima rapidità e talvolta a vere e proprie acrobazie operatorie; non vi era inoltre la possibilità di diagnosticare con esattezza gran parte delle affezioni scheletriche e articolatorie e di' seguirne l’evoluzione. Questi problemi furono risolti da tre fondamentali conquiste: l'introduzione dell‘anestesia (1846): l’individuazione dei batteri dovuta agli studi di L. Pasteur (1862) e il successivo avvento dell‘antisepsi (1867); la scoperta delle radiazioni ionizzanti (W.C. Roengten. 1895).
Nel periodo intercorso tra la fine del XIX sec e l’inizio della seconda guerra mondiale, l’ortopedia si distacca dalla chirurgia generale e si afferma come branca autonoma, con la conseguente nascita di grandi scuole monospecialistiche.
Nel periodo intercorso tra la fine del XIX sec e l’inizio della seconda guerra mondiale, l’ortopedia si distacca dalla chirurgia generale e si afferma come branca autonoma, con la conseguente nascita di grandi scuole monospecialistiche.
Formazione professionale e società scientifiche di Ortopedia
Per ottenere il titolo di medico chirurgo specialista in ortopedia, in Italia è previsto il conseguimento della Laurea in Medicina e Chirurgia, della durata di 6 anni, e la Specializzazione in ortopedia e traumatologia, della durata di 5 anni . Altre specializzazioni afferenti all'ortopedia sono la chirurgia della mano, la chirurgia plastica e la fisiatria. Le Società Italiana ortopediche di riferimento sono la SIOT la OTODI e la SITOP .
Revisionato da
Dr. Emanuele Urbani
medico di medicina generale