Cenni storici sulla Cardiochirurgia
Prima del XIX secolo la storia della Cardiochirurgia coincide con la storia della Cardiologia, che si delinea partendo dalle descrizioni anatomiche di Ippocrate e Galeno fino al “De humani corporis fabrica” di Andrea Vesalio e al “De Motu Cordis” W.Harvey. Già nel XVI secolo erano stati sperimentate ed applicate tecniche di chirurgia vascolare per la cura degli aneurismi e metodi di legatura vascolare. Il miglioramento delle tecniche e delle conoscenze andava di pari passo con le nuove scoperte in ambito farmacologico, trasfusionale e infettivologico. L’inizio del ‘900 segnò una svolta nella medicina e nella chirurgia, iniziava a farsi strada l’idea di una pompa che potesse tenere in vita il corpo a cuore fermo. Gli studi di Alexis Carrel e Charles Lindbergh gettarono le basi che avrebbero portato alla realizzazione delle pompe per la circolazione extracorporea. In questo modo si apriva un nuovo capitolo della Cardiochirurgia e della Chirurgia Vascolare, dato che le pompe permettevano di effettuare interventi cosiddetti a “cuore aperto”.Come spesso accade nella storia della medicina una scoperta o una novità porta vantaggio non solo alla propria ma anche a molte altre discipline; è questo il caso delle scoperte condotte da Karl Landsteiner nella prima metà del ‘900, il quale definì i gruppi sanguigni e gli algoritmi di compatibilità tra gli stessi. Nella seconda metà del ‘900 ci furono perfezionamenti alla circolazione extracorporea grazie all’utilizzo di anticoagulanti e alla ideazione, da parte di John Gibbon, della macchina cuore-polmone che permetteva ora di pompare sangue ossigenato.
Sempre la seconda metà del ‘900 fu caratterizzata da scoperte e primati memorabili. Nel 1956 Denton Cooley utilizzando la macchina cuore-polmone e la circolazione extracorporea eseguiva i primi interventi a cuore aperto; tra il 1958 e il 1960 ci furono i primi impianti di Peacemaker per il controllo del ritmo cardiaco; nel 1967 il chirurgo Christiaan Barnard effettuava il primo trapianto di cuore.
Al giorno d’oggi grazie alle continue scoperte in campo Farmacologico, Anestesiologico, Interventistico e Bioingegneristico, sono state migliorate le tecniche chirurgiche e la gestione del paziente nel postoperatorio, grazie anche ad interventi mini-invasivi che garantiscono un precoce reinserimento del paziente alla vita di tutti i giorni.
Formazione e società scientifiche in Cardiochirurgia
Per ottenere il titolo di medico chirurgo specialista in Cardiochirurgia, in Italia è previsto il conseguimento della Laurea in Medicina e Chirurgia, della durata di 6 anni, e la Specializzazione in Cardiochirurgia, materia di insegnamento chirurgico, della durata di 5 anni. Discipline afferenti alla Cardiochirurgia sono: la Cardiologia, la Pediatria, la Radiologia, la Radiologia Interventistica, la Chirurgia Toracica, la Chirurgia Vascolare, la Rianimazione. Le principali società scientifiche di riferimento in Cardiochirurgia sono: in Italia la Società Italiana di Chirurgia Cardiaca in Europa la European Association for Cardio-Thoracic Surgery (EACTS) e la European Society for Cardiovascular and Endovascular Surgery (ESCVS) e in America la American Association for Thoracic Surgery (AATS).Dr. Francesco Tafuri - Medico Chirurgo
Revisionato da
Dr. Emanuele Urbani
medico di medicina generale