Cenni storici sulla radiologia
Il concetto di radiologia risale a fine Ottocento, quando furono scoperti i raggi X. Infatti la radiologia si fonda principalmente su questa tecnologia e fino a poco tempo tale terminologia si riferiva esclusivamente all'unico modo per analizzare le parti interne di una persona. Con l'avvento poi di tecniche simili ma concettualmente leggermente diverse, come ad esempio la risonanza magnetica, l'ecografia o la tac, il termine radiologia riferisce principalmente a immagini ossee o di determinati tessuti, mentre in generale si parla di diagnostica per immagini. La seconda metà del Novecento è caratterizzata da un'evoluzione della radiologia: nuovi materiali, nuovi elementi, come ad esempio la luce, permettevano uno sviluppo della fotografia più sicuro e preciso, consentendo al radiologo di svolgere con più calma il proprio lavoro. Un reparto ospedaliero capace di accogliere per primo l'informatizzazione è proprio la radiologia, data la necessità di gestire un numero molto elevato di dati.Formazione e Società Scientifiche
Essendo il radiologo un medico, egli deve essere laureato in Medicina e Chirurgia e successivamente aver conseguito una specializzazione della durata di 5 anni in formazione specialistica in "Radiologia diagnostica e interventistica". E' bene non confondere un radiologo con un tecnico di radiologia: quest'ultimo svolge un ruolo diverso, seppur fondamentale nell'esecuzione di tutti gli esami radiologici, ma non è un medico e ha seguito un percorso di formazione diverso, più breve, della durata di 3 anni. La Società italiana di Radiologia Medica SIRM rappresenta un "punto di incontro" per i radiologi italiani e conta diverse migliaia di iscritti, risultando essere una delle più grandi realtà tra le società scientifiche della nazione.Revisionato da
Dr. Emanuele Urbani
medico di medicina generale