Cenni storici sulla figura del veterinario
La cura e l'attenzione per l'animale nascono con l'avvento dell'allevamento al fine di ottenere una maggiore produttività. Testimonianze storiche risalgono al codice di Hammurabi in cui vengono definiti i doveri dei medici e dei veterinari. Il fondatore della medicina veterinaria è Ippocrate che nel 460 a. C. istituì la medicina come una vera e propria professione. L'attenzione per gli animali era conosciuta anche nell'Impero romano dove molti trattatisti di agricoltura scrissero sulle patologie allora note, come Marco Porcio Catone Uticense, Columella, Rutilio Tauro Emiliano Palladio e Marco Terenzio Varrone. La medicina veterinaria non era sconosciuta neanche in Oriente, dove nel 161 a. C. il re Dutha Gamani aveva ordinato che ogni dieci villaggi vi fosse un veterinario per curare eventuali malattie legata agli animali. Dopo il periodo buio del Medioevo, la medicina veterinaria torna a destare interesse nel periodo rinascimentale. In particolare, nasce una grande attenzione verso le malattie del cavallo. Tra i maggiori scrittori vi sono Maestro Marini, Bartolomeo Spadafora di Messina, Bartolomeo Grisone e Pietro Dini. In quest'epoca risale il primo trattato illustrato sulle malattie del cavallo "Dell'anatomia e dell'infermità del cavallo" di Carlo Ruini. Venne aperta anche la prima scuola di medicina veterinaria a Lione grazie a Claude Bourgelat. Si tratta, quindi, di un periodo molto florido per gli studi sugli animali, in cui vennero scritti diversi trattati di fama mondiale come "Medicine Veterinaire" di Luis Vitet. Nell'età contemporanea, Luis Pasteur e Edward Jenner diedero avvio alla vaccinazione animale per la prevenzione di alcune malattie e verso la metà del XIX secolo si diede sempre più importanza all'ispezione degli alimenti. Segue poi un periodo molto importante per la medicina veterinaria (dal X secolo agli anni 2000) in cui, la scoperta di nuove molecole terapeutiche, ha aperto la strada alla cura di numerose patologie.Formazione e Società scientifiche sulla figura del veterinario
Per poter esercitare la figura del medico veterinario è indispensabile iscriversi al rispettivo corso di laurea (a ciclo unico della durata quinquennale). Al termine di questa fase, per poter accedere agli enti pubblici occorre proseguire gli studi nelle Scuole di Specializzazione. In alternativa, per approfondire le tematiche sui diversi argomenti è possibile accedere a master e corsi di perfezionamento, come per chi desidera diventare veterinario di animali esotici, veterinario aviario o veterinario nutrizionista. Nel nostro Paese, la maggior parte dei veterinari esercitano la libera professione nelle cliniche, ospedali, ambulatori e centri per l'allevamento. Un'altra parte si occupa della tutela della salute pubblica e della divulgazione delle informazioni scientifiche. Di seguito la lista degli enti che fanno capo al Ministero della Salute: -Consiglio Superiore di Sanità (CSS); -Agenzia Italiana del farmaco (AIFA); -Istituto Superiore di Sanità (ISS); -Istituti Zooprofilattici Sperimentali (IZZSS); -Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas).Revisionato da
Dr. Emanuele Urbani
medico di medicina generale