Prende il nome di “morfologica” l'ecografia eseguita tra la 19° e la 21° settimana compiuta di gravidanza. Dopo la 22° settimana di gestazione la legge vieta l'interruzione della gravidanza, per cui il ginecologo nelle settimane precedenti, ricorre a questo esame che è in grado di verificare le presenza di eventuali malformazioni del feto. Infatti l'ecografia morfologica rappresenta l'esame d'elezione per verificare la morfologia del feto e la valutazione della biometria fetale. Con questo esame si possono prevenire, grazie al monitoraggio del feto e del suo accrescimento, gravi patologie (es: la gestosi) ed intervenire con adeguate terapie. Possiamo considerarla l'ecografia più importante durante la gravidanza ed anche uno degli esami più accurati durante l'intera vita di ogni individuo. Riassumendo possiamo considerare l'ecografia morfologica l'esame più importante per lo studio della anatomia fetale.
In cosa consiste l'ecografia morfologica
Con l'ecografia morfologica si visualizzano le strutture intracraniche (es: il cervelletto, il setto pellucido, i gangli della base, la cisterna magna, il corpo calloso, ecc..), la vescica, lo stomaco, i reni, le labbra, il massiccio facciale, il cuore, il numero dei vasi sanguigni del cordone ombelicale, la colonna vertebrale, la posizione della placenta e l'entità del liquido amniotico. Si misurano la testa, il femore e l'addome confrontandoli con i valori di riferimento attesi per la settimana di gravidanza. Questo esame evidenzia dal 60% al 70% delle malformazioni fetali in quanto alcune di esse non sono ben visibili con l'ecografia, altre potranno essere visibili solo nelle settimane seguenti a causa di fattori diversi come la posizione fetale e lo spessore adiposo materno. Per quanto attiene lo studio del cuore fetale, utilizzando la scansione 4-camere e quella degli efflussi dei grossi vasi, si individuano dal 40% al 50% delle cardiopatie ma altri difetti cardiaci, come difetti del setto ventricolare, del setto atriale e patologie valvolari, hanno una possibilità di essere evidenziati molto scarsa se non impossibile. Per quanto riguarda le malformazioni del sistema nervoso centrale la sensibilità va dal 68% al 92% e sale al 90-95% nei difetti del tubo neuronale, ad esempio la spina bifida; la sensibilità scende molto nel secondo trimestre in quanto non è ancora avvenuta la completa ossificazione del tratto sacrale mentre risale nel terzo trimestre. Diagnosticare la spina bifida è estremamente difficile quando i difetti sono piccoli e localizzati a livello sacrale. Qualora siano evidenti i così detti “segni indiretti”, cioè anomalie intracraniche associate, la diagnosi ecografica risulta meno complicata e diventa estremamente difficile in assenza di questi segni indiretti.
I segni intracranici “indiretti” sono:
- idrocefalia
- cervelletto a banana
- testa a limone
- cisterna magna obliterata
La diagnosi potrà avvenire solo dopo la loro manifestazione.
Per quanto riguarda le anomalie dell'apparato urinario, alla 20° settimana può risultare molto difficile individuare bene i due reni. Durante l'esame ecografico dell'addome fetale si possono facilmente individuare difetti di chiusura della parete addominale; le anomalie del tubo digerente non sempre sono diagnosticabili in quanto dipende dal grado e dal livello della ostruzione e per altre ancora la diagnosi sarà possibile solo a partire dal terzo trimestre. Se un insulto ischemico lede l'integrità della parete addominale anteriore si ha la gastroschisi e potrà essere diagnosticata solo dopo la lesione. Nelle prime settimane di gestazione può verificarsi un difetto del diaframma con l'instaurarsi di ernia diaframmatica che non è individuabile ecograficamente fino al momento in cui avverrà il riconoscimento di visceri addominali in torace. Per quanto attiene la diagnosi delle displasie ossee, la sensibilità ecografica va dal 18 al 53% e si può considerare limitata alle forme letali rilevabili nel 2° trimestre; in altre forme la diagnosi diventa possibile nel 3° trimestre. Molto difficile il riconoscimento di difetti attinenti a mani e piedi, quasi impossibile riconoscere i difetti delle singole dita.
Esami complementari all’ecografia morfologica
Con l'esame ecografico, eseguito tra la 17° e la 20° settimana, si possono ricercare i marcatori di sospetto per cromosomopatia che, non essendo delle anomalie, vengono definiti “segni minori o soft markers”, alcuni di essi sono: cisti del plesso corioideo, plica nucale ingrandita, foci iperecogeni cardiaci (golf ball), intestino iperecogeno, femore corto ecc... Gli studiosi divergono nell'interpretare la presenza dei soft markers, per alcuni la presenza di un soft marker non è sufficiente ad indurre a studiare il cariotipo in quanto non ritenuto sufficiente per diagnosticare un feto malato; secondo altri lo studio sarebbe opportuno in presenza di almeno un paio di essi. Una translucenza nucale aumentata e/o il riscontro di una malformazione è un'indicazione a studiare il cariotipo fetale.
Revisionato da
Dr. Emanuele Urbani
medico di medicina generale