A cosa serve l'ecografia ostetrica terzo trimestre
Effettuata a partire dalla ventottesima settimana di gestazione, questa ecografia serve a conoscere l'andamento della gravidanza. In particolare l'esame evidenzia la sede della placenta e se questa è previa. Con questo termine si intende una placenta posta anteriormente, davanti al feto. Non si tratta di una condizione patologica, ma va tenuta presente al momento del parto ed è bene non arrivare in nessun modo impreparati. Inoltre è possibile verificare la corretta crescita fetale e l'eventuale insorgenza di malformazioni tardive. Queste possono riguardare l'apparato digerente, le vie urinarie e, in taluni casi, anche il sistema nervoso centrale. Un altro importante parametro è quello della posizione fetale in quanto non è raro che il feto in quest'epoca sia già correttamente incanalato a testa in giù. La conoscenza di questo dato diventa importante per il medico e l'ostetrica per arrivare preparati al parto. L'ecografia ostetrica 3° trimestre di gravidanza è l'ultima prestazione passata dal Sistema Sanitario Nazionale, per la quale è sufficiente il pagamento di un ticket di 5 euro. L'ecografia evidenzia i parametri biometrici, vale a dire le misure dei vari organi che vanno rapportate a quelle specifiche per la settimana gestazionale in corso. La settimana di riferimento è quella che viene stabilita durante l'ecografia ostetrica del primo trimestre di gravidanza, quindi non quella calcolata in base alle ultime mestruazioni. L'esame ecografico viene fatto per via trans-addominale, quindi esterna tramite l'uso di un gel specifico sulla pancia della puerpera e di una sonda ecografica che invia ultrasuoni.Ecografia ostetrica terzo trimestre e avvicinamento al parto
Questo esame risulta particolarmente importante in quanto, data l'epoca in cui viene effettuato, è molto vicino alla fine del parto che, fisiologicamente, avviene dalla 38ima settimana alla 42ima. Grazie a questo esame si può conoscere preventivamente la possibilità di parti prematuri o, eventualmente, procedere con un cesareo. Questi dati vengono forniti da una parte dalla placenta, in base alla posizione, al modo in cui è attaccata e all'invecchiamento di essa, e dall'altra dal liquido aminiotico. Si tratta di un liquido contenuto nella placenta e nel quale il feto "nuota" fino al momento della nascita. La sua quantità deve essere sempre sufficiente in modo da evitare la cosiddetta sofferenza fetale. Se è troppo poco, quindi, bisogna procedere con un cesareo d'urgenza. Per effettuare questa ecografia non è necessario bere acqua, come invece è richiesto per quella del primo trimestre di gravidanza, anzi è bene svuotare la vescica subito prima dell'ecografia in modo da facilitare la valutazione di tutti gli organi. Le anomalie che si possono evidenziare non sempre sono preoccupanti, alcune infatti regrediscono già prima del parto o semplicemente nei primi mesi dopo la nascita. Risulta però importante evidenziarle e scriverle in un referto per il pediatra in modo che possano essere tenute sotto controllo.Per fonti e approfondimenti consultare le Linee Guida sull'ecografia ostetricaRevisionato da
Dr. Emanuele Urbani
medico di medicina generale