La fluorangiografia è un esame utilizzato per lo studio della circolazione della retina e della coroide e come guida per il trattamento di patologie retiniche mediante laser. Attraverso questo esame infatti è possibile mettere in evidenza aree ischemiche non irrorate dal sangue o lesioni causate da nuovi vasi che si sviluppano in seguito a carenza di ossigeno (neovascolarizzazione).
In cosa consiste una fluorangiografia
L’esecuzione dell’esame prevede l’iniezione con una siringa di un colorante in vena che sciogliendosi nel sangue e raggiungendo i vasi retinici, consente di visualizzare eventuali anomalie della retina. Il tipo di colorante usato varia in base alla patologia da studiare: la fluorescina solitamente per lo studio della retina, il verde di indocianina per lo studio della coroide. Dopo la dilatazione delle pupille attraverso l’instillazione di collirio midriatico, il paziente si siede di fronte al retinografo, quindi viene iniettato il colorante e poi successivamente si procede allo scatto di una serie di foto della retina e del fondo oculare che poi verrano studiate dal medico oculista al fine di evidenziare eventuali anomalie. La fluorescina viene smaltita dall’organismo attraverso le urine che nelle ore successive assumeranno un colore giallastro-fluorescente, mentre il verde di indocianina viene smaltita attraverso il fegato. Essendo un esame invasivo, prima della sua esecuzione dovrà essere valutata la funzionalità cardiaca e renale, e soprattutto la presenza di allergie al colorante. L’esame viene solitamente effettuato a digiuno, anche se si consiglia una colazione leggera evitando latticini e frutta.
A cosa serve la fluorangiografia?
La fluorangiografia viene utilizzata per lo studio di tutte le patologie della macula, comprese quelle che coinvolgono il nervo ottico, i vasi retinici (diabete, emorragie, trombosi, ecc), patologie infiammatorie, infettive, tumorali, da farmaci, traumatiche, e retinopatie sierose centrali. Come già detto prima, l’esame viene effettuato anche prima di iniziare un trattamento laser. E’ un esame da considerarsi complementare all’uso dell’OCT nelle patologie maculari: la fluorangiografia mette in evidenza la dinamica del flusso sanguigno e le eventuali aree ischemiche o di neovascolarizzazione, mentre la tomografia ottica a luce coerente (OCT), analizza esclusivamente la macula e il nervo ottico attraverso la ricostruzione di immagini al computer degli strati retinici.
Fonti e apporfondimenti:
Linee guida della fluorangiografia
Dr. Giuseppe Parrinello
medico di medicina generale