La visita ortottica serve a diagnosticare o escludere la presenza di anomalie a carico dell’apparato neuromuscolare dell’occhio e le eventuali alterazioni che esse possono provocare. L’ortottica (dal greco "orto" che significa "dritto" e "optichè" che significa "atto della visione") è un ramo dell’oculistica che si occupa appunto delle alterazioni dei muscoli oculari e dei loro nervi, dei disturbi della visione combinata di entrambi gli occhi e più in generale dei disturbi sensoriali dell’apparato visivo.
In cosa consiste una visita ortottica
La visita ortottica comprende la misurazione dell’acuità visiva, la valutazione della motilità oculare, la stereopsi (ovvero il senso della tridimensionalità), la convergenza, l’accomodazione.
La visita solitamente si articola in due fasi:
- la valutazione dei disturbi: attraverso specifici test e misurazioni viene valutata l’entità dei problemi (strabismo, paralisi oculare, difficoltà a mettere a fuoco ecc)
-cura dei disturbi: l’ortottista insegna speciali esercizi di “ginnastica oculare” al paziente, attraverso i quali il problema può regredire progressivamente fino a scomparire in certi casi.
Solitamente una visita ortottica dura dai 15 ai 20 minuti e si rivolge sopratutto ai bambini, poichè in età precoce con la giusta diagnosi e degli esercizi mirati è più facile risolvere eventuali problemi rispetto all’età adulta.
Nell’adulto la visita ortottica è consigliabile in caso di cefalea, affaticamento della vista nella visione da vicino o nella messa a fuoco, difficoltà nella messa a fuoco, visione doppia, stress visivo, difficoltà nella memorizzazione visiva.
Fonti e apporfondimenti:
Linee guida della visita ortottica
Fonti e apporfondimenti:
Linee guida della visita ortottica
Dr. Giuseppe Parrinello
medico di medicina generale