In cosa consiste l'ecografia alla prostata
L'ecografia prostatica viene utilizzata come mezzo diagnostico per monitorare lo stato della ghiandola, nello specifico indagandone eventuali modificazioni morfologiche o di dimensioni ascrivibili a processi patologici in atto. L'ecografia alla prostata viene eseguita per via transrettale con una sonda ecografica di adeguate dimensioni, inserita nel retto: essa rimanda così le immagini derivate dalle onde sonore ad alta frequenza, su uno schermo collegato. Nonostante si tratti di un esame tutt'altro che doloroso, l'inserimento della sonda nel retto può determinare fastidio e disagio al paziente, che viene fatto posizionare sdraiato su un fianco (solitamente il destro) e con le ginocchia flesse in posizione fetale. Il medico, prima di inserire la sonda ecografica, effettua anche un'esplorazione digito-rettale sia come completamento dell'esame, sia per verificare che non vi siano impedimenti meccanici all'inserimento della sonda stessa. La sua durata e di circa 10 minuti, offre un referto immediato e, poiché è necessario che l'ampolla rettale sia completamente vuota durante l'indagine, il paziente viene sottoposto a clistere circa 3-4 ore prima. Al contrario, è importante che la vescica sia piena, per cui il paziente dovrà idratarsi con bevande di vario tipo (non gassate), evitando di urinare prima dell'ecografia. L'ecografia prostatica non può essere eseguita se vi sono ragadi anali o emorroidi sanguinanti.A cosa serve l'ecografia alla prostata
L'ecografia prostatica ha come principale finalità quella di valutare la ghiandola nella sua dimensione, forma e struttura, evidenziando potenziali variazioni di queste tre caratteristiche, indicative di un processo patologico in atto. In particolare, l'ecografia transrettale alla prostata permette di: -indagare sulla regolarità dello stato di salute della ghiandola, sia in condizioni di normalità come esame di controllo, sia in condizioni di alterazioni delle sue normali funzioni e in presenza di sintomi associati (prostatiti, ipertrofia prostatica benigna, etc); -essere d'ausilio ad un esame digito-rettale che ha sollevato dubbi e sospetti circa la normalità della prostata; -valutare la presenza di un potenziale tumore alla prostata come diagnosi precoce, associata a biopsia e titolazione del PSA (antigene prostatico specifico); -valutare la risoluzione di eventuali cambiamenti di dimensioni dovuti a prostatiti infiammatorie, a seguito delle terapie farmacologiche messe in atto. L'importanza dell'ecografia prostatica è dunque notevole, perché consente di mettere in luce modificazioni della ghiandola anche piuttosto precoci, non percepibili tramite una visita clinica urologica, nè tanto meno identificabili tramite un quadro sintomatologico, spesso troppo aspecifico, silente o del tutto assente. L'ecografia alla prostata transrettale dovrebbe essere eseguita di routine nei soggetti anziani, mentre si rende necessaria nei soggetti giovani solo quando esiste un concreto sospetto. Per approfondimenti è possibile consultare le linee guidaRevisionato da
Dr. Emanuele Urbani
medico di medicina generale