In cosa consiste la mappatura dei nevi con videodermatoscopio
Controllare i "nevi" è essenziale. Questa premessa è fondamentale per iniziare l’argomento dermatologico probabilmente più delicato ma troppe volte trattato dagli “scienziati” delle pagine patinate con arroganza, presupponenza e poca professionalità.
Punto primo: sfatiamo un facile mito. Anche chi non prende sole può essere colpito dal melanoma. Si, a dimostrazione di quanto appena detto, il melanoma insorge anche se meno frequentemente, in aree non fotoesposte per definizione, come meningi, mucose o orecchio interno. Pertanto il sole (e se vogliamo essere più precisi...le ustioni solari soprattutto giovanili) è una componente importante ma non indispensabile per l’insorgenza di uno dei peggiori tumori maligni che purtroppo ci affliggono. Il melanoma è infatti un carcinoma maligno che facilmente e purtroppo troppo velocemente metastatizza. L’unica vera terapia affidabile e risolutiva è una diagnosi precoce con un adeguato intervento chirurgico per eliminare la lesione all’inizio del suo nascere. Esistono altre cure non chirurgiche, si, ma sono spesso solo adiuvanti.
Pertanto: vigilanza costante.Ed ecco che arriviamo al nocciolo della nostra disamina nonché al secondo punto. Come fare per una diagnosi precoce?
Il dermatologo saggio ci dirà che lo strumento più prezioso che adopera è il suo occhio. Si, non stupitevi. E’ lo stesso occhio che avete voi. Il suo è o dovrebbe essere solo un po’ più allenato ad individuare alterazioni cutanee che esulano dalla normalità. Ed ecco perché il primo passo, per prendersi cura di se stessi, sicuramente passa mensilmente da un attento esame della propria pelle. La comparsa di una lesione più o meno bruna o la modifica di un nevo (per forma, colore o per dimensione) deve spingerci a richiedere una valutazione medica. Nel corso degli anni sono nate tante tecniche più o meno pubblicizzate per l’auto valutazione delle lesioni cutanee. Tra queste mi sento di consigliare la regola dell’ A, B, C, D, E.
E’ semplice e memorizzabile: A sta per asimmetria, B sta per bordi irregolari, C per colore (disomogeneo all’interno della stessa lesione), D per dimensioni (e qui sono un po’ in disaccordo perché prima lo si riconosce e meglio è), E sta per evoluzione e modificazione dei parametri appena citati.
Terzo punto: il melanoma non nasce sempre da un nevo. Anzi studi americani dimostrano come nel 60% dei casi il melanoma nasca non da una precedente lesione pigmentata. Il melanoma è un tumore maligno, il nevo è un tumore benigno quindi o nasce ex novo, o nasce dall’evoluzione di un precedente nevo.
Pertanto: Vigilanza costante.Ecco quindi che nasce per rispondere a questa esigenza, la mappatura dei nevi. Consiste nell’acquisire la fotografia della nostra pelle per avere un immagine (macroscopica e dermatoscopica) al tempo zero e per poi poterla confrontare con altre scattate a mesi o anni di distanza. In tal modo il dermatologo attento ed esperto riesce a valutare la comparsa di lesioni nuove o se i nevi già presenti cambiano pericolosamente il loro aspetto.
A cosa serve la mappatura dei nevi con videodermatoscopio
Questa acquisizione di immagini deve essere archiviata con cura e corrisponde alla nostra impronta digitale della pelle. Le immagini macroscopiche e dermatoscopiche vengono acquisite tramite una telecamera dotata di una lente per valutare le alterazioni non visibili ad occhio nudo (videodermatoscopio).E’ un esame accurato, tecnologico, indolore, senza complicanze a cui chiunque può e deve rivolgersi; ma soprattutto è un esame utile per tenere sotto controllo l’organo più esteso del nostro corpo e questo significa prendersi cura di se stessi.
Dr. Fabrizio Vaira - Medico Chirurgo
Revisionato da
Dr. Emanuele Urbani
medico di medicina generale