Cos'è la prostatite e cause
La prostatite è un'infiammazione della ghiandola prostatica. Interessa circa il 30% della popolazione maschile italiana al di sotto dei 50 anni. In base alla natura ed ai sintomi, si distinguono 4 categorie: batterica acuta, caratterizzata da un'alta colonizzazione di microrganismi patogeni; batterica cronica, dall'intensità e durata variabile; cronica abatterica o sindrome dolorosa pelvica cronica di cui non si conoscono le reali cause; prostatite infiammatoria asintomatica spesso latente. Le cause della prostatite sono molteplici. In genere, i microrganismi batterici sono i maggiori responsabili del disturbo. Ma è strettamente legata anche a patologie uretrali o del prepuzio, ad un'alimentazione poco corretta, ad una vita sedentaria, allo stress psicologico e ad un'importante dipendenza dal tabacco. Possono incidere anche le disfunzioni intestinali (come le ragadi anali, la stipsi e le emorroidi), oppure le eiaculazioni non frequenti ed il coito interrotto o le patologie del sistema immunitario.Sintomi della prostatite
Nelle sue diverse forme la prostatite viene accomunata da un dolore localizzato nella zona perineale. Il paziente manifesta inoltre bruciore durante la minzione, urgenza minzionale durante la notte, secrezione uretrale ed emosperma. La prostatite batterica acuta si manifesta anche con febbre, dolori muscolari ed articolari, brividi, malessere generalizzato. Quella cronica ed anche più difficile da debellare, resiste alla terapia antibiotica, ma presenta sintomi più lievi della precedente forma. La prostatite cronica abatterica associa ai sintomi sopra elencati degli spasmi prolungati viscerali ed anali. La prostatite asintomatica, invece, come già accennato, rimane latente. Non presenta alcun sintomo o disturbo che possa rappresentare un campanello d'allarme. Spesso, viene diagnosticata per caso, dopo esami di laboratorio oppure biopsia prostatica.Terapia della prostatite
La migliore terapia contro la prostatite batterica rimane quella antibiotica, da somministrare per via endovenosa. In particolare si raccomandano i fluorchinolonici e le penicilline ad ampio spettro. Il trattamento va seguito scrupolosamente per almeno 2-4 settimane. In corso di prostatite acuta potrebbe comportare una ritenzione urinaria, pertanto si rende necessaria la cateterizzazione vescicale intermittente oppure permanente o in alternativa si segue una terapia alfalitica per svuotare completamente la vescica. Le prostatiti croniche richiedono un trattamento per via orale di 4-6 settimane a base di fluorchinolonici per la loro efficacia contro i microrganismi che colonizzano la ghiandola prostatica. La terapia antibiotica sulle forme abatteriche ovviamente non ha alcun giovamento. Per gestire adeguatamente i sintomi, bisogna utilizzare farmaci antinfiammatori coadiuvati da miorilassanti. Vanno migliorati inoltre lo stile di vita, riducendo il più possibile la sedentarietà; l'alimentazione, seguendo una dieta bilanciata; l'attività sessuale con eiaculazioni più frequenti. Per ridurre la sintomatologia dolorosa pelvica si può inoltre ricorrere a bagni caldi. Per approfondimenti eè possibile consultare le linee guida sulla prostatite redatte dalla società italiana di urologiaRevisionato da
Dr. Emanuele Urbani
medico di medicina generale