La visita psichiatrica è eseguita dal medico specialista in psichiatria ed ha come obiettivo quello di curare i disturbi psichiatrici attraverso un trattamento farmacologico o psicoterapeutico.
In cosa consiste una visita psichiatrica?
Una visita psichiatrica consiste in una prima parte da un colloquio della durata di circa un’ora attraverso il quale si raccolgono i dati e le informazioni relative alla storia clinica del paziente e da una seconda parte costituita da un esame psichiatrico. Il colloquio consiste generalmente in domande finalizzate alla raccolta di informazioni relative all’ esordio psicopatologico, a pregressi episodi psicopatologici, a precedenti o attuali trattamenti terapeutici farmacologici, a percorsi psicoterapeutici o eventuali ricoveri psichiatrici. L’esame psichiatrico invece consiste nell’individuazione nel paziente da parte del medico specialista di eventuali indicatori obiettivabili di psicopatologia come ad esempio l’alterazione del ritmo e della fluenza dell’eloquio, la psicomotricità, l’espressione, la mimica, la tendenza al pianto, l’ambivalenza affettiva o appiattimento affettivo, il comportamento allucinatorio ed eventuali idee deliranti. Alla fine della visita viene consigliato al paziente il trattamento più adeguato in base alla sua condizione psicopatologica, il quale può essere farmacologico, psicoterapeutico o l’associazione di entrambe le cose. Durante la visita psichiatrica il paziente può chiarire i suoi dubbi e preoccupazioni sull’inizio o meno di una terapia farmacologica prescritta dallo specialista, dal momento che l’inizio e la continuazione di un eventuale trattamento farmacologico dipende principalmente dalla motivazione del paziente stesso il quale potrebbe comunque scegliere di non assumere i farmaci prescritti accettando anche i pro e i contro di questa scelta. Il medico psichiatra d’altro canto ha il dovere di informare il paziente dei vantaggi e svantaggi della sua decisione e inoltre dovrebbe valutare i timori del paziente ad assumere i farmaci, informandolo della durata, e dei possibili effetti collaterali del trattamento. La posologia e la modalità di trattamento farmacologico, tranne che nei casi più gravi, possono essere concordati tra paziente e specialista al fine di non creare problematiche nella vita quotidiana.
Solitamente dopo circa un mese di terapia viene effettuata una visita psichiatrica di controllo che consiste nel valutare la risposta al trattamento del paziente. Se il paziente risponde bene alla terapia con ripresa del funzionamento socio-lavorativo e delle normali abitudini quotidiane, di solito si continua con la cura e il trattamento già impostato. In caso invece di parziale o mancata risposta ad esso, viene valutata una eventuale modifica della cura i cui benefici si possono già manifestare nel mese successivo.
Revisionato da
Dr. Emanuele Urbani
medico di medicina generale