Credo fermamente nel lavoro di squadra, penso che un paziente, soprattutto quando la patologia è complessa, abbia bisogno di figure professionali dedicate e che comunichino tra loro e si confrontino per poter ottenere il miglior risultato possibile.
Mi sono laureata all’università di medicina di Innsbruck (Austria). Ho deciso di proseguire il mio percorso scegliendo la specializzazione in ortopedia e traumatologia e decidendo di spostarmi in Germania, più precisamente a Ingolstadt.
Durante questi anni è nata la mia passione per la parte pediatrica, che mi portò alla clinica di ortopedia pediatrica di Aschau im Chiemgau, con 69 posti letto tutti dedicati a questa branca specifica.
Chi Sono
Mi sono laureata all’università di medicina di Innsbruck (Austria). Ho deciso di proseguire il mio percorso scegliendo la specializzazione in ortopedia e traumatologia e decidendo di spostarmi in Germania, più precisamente a Ingolstadt.
Durante questi anni è nata la mia passione per la parte pediatrica, che mi portò alla clinica di ortopedia pediatrica di Aschau im Chiemgau, con 69 posti letto tutti dedicati a questa branca specifica.
Negli anni in cui ho lavorato ad Aschau ho avuto la possibilità di confrontarmi con tantissime patologie con un risvolto ortopedico, come per esempio artrogriposi, paralisi cerebrale infantile, spina bifida, SMA, emimelie e tante altre malattie rare e patologie neuromuscolari.
Per quanto riguarda la displasia dell’anca, ho seguito la formazione del Prof. Graf, che ha creato un metodo ecografico affidabile e riconosciuto nella letteratura internazionale per la diagnosi e il trattamento e che utilizzo già dal 2010.
Anche per il piede torto la letteratura internazionale è piuttosto unanime sull’utilizzo del metodo Ponseti, che personalmente seguo dall’inizio del mio percorso lavorativo.
Mi occupo del trattamento chirurgico ma anche della parte conservativa, comunque fondamentale anche nella fase postoperatoria, che coinvolge particolarmente la parte ortesica.
Credo fermamente nel lavoro di squadra, penso che un paziente, soprattutto quando la patologia è complessa, abbia bisogno di figure professionali dedicate e che comunichino tra loro e si confrontino per poter ottenere il miglior risultato possibile.
Sono convinta che il gesto chirurgico debba per forza essere seguito da una terapia e un’ortesizzazione idonea per dare un buon risultato a lungo termine.
