In cosa consiste la visita ematologica
La visita ematologica è una prestazione di competenza dell'ematologo, una figura medica specializzata proprio in tutte quelle problematiche inerenti al sangue ed al sistema linfatico. Egli, ascoltata la storia clinica del paziente ed i suoi sintomi, inizia il controllo raccogliendo e compilando in maniera dettagliata la sua anamnesi, soprattutto nel tentativo di inquadrare l'eventuale presenza, in famiglia, di disturbi ereditari quali l'anemia mediterranea (beta-talassemia) e di venire a conoscenza del suo stile di vita, in particolare se si tratta di un fumatore, ad esempio, oppure di un soggetto che segue una corretta alimentazione e svolge attività fisica. Successivamente, l'ematologo visita il paziente, partendo dalla palpazione dell'addome e continuando con l'auscultazione dei polmoni e del cuore, fino alla palpazione dei linfonodi, i quali, se risultano ingrossati, possono già suggerire delle indicazioni importanti allo specialista circa una diagnosi specifica. Fondamentale, in tutti i casi, ai fini di un'accurata visita ematologica, è la lettura degli esami ematochimici, che evidenziano le eventuali anomalie presenti nel sangue; pertanto, l'ematologo può anche valutare di prescriverne altri più approfonditi e di procedere con esami di primo livello, ossia con la radiografia di una determinata area del corpo, e, successivamente, anche di secondo livello, come la tac, la risonanza magnetica ed eventualmente la biopsia.A cosa serve la visita ematologica
La visita ematologia risulta indispensabile per riuscire a diagnosticare tempestivamente: anemie, difetti della coagulazione del sangue, disturbi immunoematologici, malattie oncoematologiche (leucemie, linfomi e mielomi, linfoma di Hodgkin), malattie mieloproliferative croniche come la trombocitemia essenziale, la policitemia vera, le mielofibrosi, patologie ematologiche che colpiscono gli anziani, quali le mielodisplasie e le malattie linfoproliferative a bassa malignità, tutte le forme di Istiocitosi (Istiocitosi a cellule di Langherans, malattia di Letterer Siwe, Granuloma eosinofilo, Malattia di Hand-Schuller-Christian) e linfoistiocitosi emofagocitica, disturbi come la piastrinopenia. La visita ematologica non è assolutamente un controllo invasivo, la sua durata varia dai venti ai trenta minuti e non occorre una preparazione particolare prima di sottoporsi all'attenzione dell'ematologo. SOlitamente si arriva all'ematologo inviati dal proprio medico curante o da un altro specialista, quando ci si trova di fronte a sintomi o segni che possano suggerire un disturbo del sangue, per ottenere una diagnosi precoce, soprattutto per quanto riguarda patologie serie ed insidiose come quelle di tipo oncoematologico, nelle quali è fondamentale effettuare immediatamente una stadiazione precisa della malattia per iniziare protocolli di terapia adatti ed efficaci nel minor tempo possibile; questo modus operandi può davvero assicurare un aumento significativo della percentuale di guarigione.Per ulteriori approfondimenti sulla visita ematologica è possibile consultare le linee guida della Società Italiana di ematologia
Revisionato da
Dr. Emanuele Urbani
medico di medicina generale