Dottor Nuara, ci racconti qualcosa di lei…Perché ha deciso di fare il medico e in particolare il pediatra: “Decisi di iscrivermi alla facoltà di medicina solo 2 giorni prima del temine ultimo per le iscrizioni! Mia zia è medico e ha da sempre cercato di convincermi ad intraprendere la sua stessa strada. Mi vedeva bene come pediatra ma io continuavo a ripeterle che sarebbe stata una responsabilità troppo grande. Poi tutto è cambiato quel giorno che incontrai un mio caro amico che aveva appena finito il primo anno di medicina e mi disse di esserne entusiasta, di sentirsi parte di qualcosa di importante. Mi convinse. Corsi ad iscrivermi e da allora non pensai ad altro che al momento in cui avrei cominciato ad aiutare i bambini”.
Ci sono state esperienze significative nella sua carriera che pensa abbiano avuto un impatto importante nella sua filosofia di medico? “Assolutamente si, ho lavorato per molto tempo al Centro Pediatrico Trapianti di Midollo Osseo di Monza. E’ stata un’esperienza molto forte, che mi ha impegnato anima e corpo. Ho ricordi bellissimi, di bambini che hanno sormontato questa montagna immensa con una forza incredibile, ma anche ricordi più tristi. Vedete lì dietro?“ -ci giriamo a guardare una parete del suo bellissimo studio tutto colorato- “Lì ci sono le foto di alcuni bambini che non ce l’hanno fatta. Quando guardo i loro volti sento il mio cuore stringersi e la mia memoria mi riporta indietro a quei momenti difficili. Ho imparato che bisogna vedere le cosa con una certa relatività…a questo proposito, ora che lavoro nel mio studio in attività libera professionale, ricordo sempre alle mamme di stare tranquille, di non allarmarsi troppo per un dolore ai denti o la comparsa di puntini sulla pelle dei loro piccoli. Allo stesso modo ho capito quanto sia importante il contatto umano ed emotivo con le persone, trasmettergli tranquillità e fiducia. Cerco sempre di instaurare un rapporto profondo con i miei pazienti e di capire le loro paure e necessità, cosi come quelle dei loro genitori.”
Vedendo la sua generosa presenza sul web a fianco dei genitori, siamo curiosi di sapere che cosa pensa del web e in questo caso dei social come nuova forma di contatto medico-paziente: “Bisogna partire dal presupposto che la medicina non è una scienza esatta. Ci sono sicuramente delle linee guida da seguire nella nostra professione ma è fondamentale prendere in considerazione caso per caso. Per esempio, oggi molti genitori si chiedono quando è il momento giusto per avviare lo svezzamento e quali cibi introdurre prima nel regime alimentare dei neonati. In realtà non c’è una regola aurea, la scelta dipende da diversi parametri come il tipo di allattamento che è stato fatto, se naturale o artificiale, oppure se i genitori sono allergici o meno. Al contrario, molto spesso circolano tra i genitori suggerimenti generali, come quello di far seguire ai bambini lo stesso regime alimentare dei genitori: è sbagliato. Di conseguenza il rischio del web senza filtri, è quello che i genitori decidano che cosa fare sulla base dei consigli della community, senza più ricorrere alla diagnosi del medico. Proprio per questo motivo mia moglie ha deciso di creare il gruppo Facebook “Mamme e Papà di Milano: Consigli e Mutuo Soccorso”: un luogo di confronto e conforto tra genitori e professionisti che offra la garanzia che le informazioni che circolano siano più corrette possibili e in questo modo si possa fare davvero affidamento sui buoni consigli.”

Quali sono i temi ricorrenti su cui le mamme si interrogano e che consigli possiamo dargli al riguardo? “Il tema alimentare non è solo uno dei più ricorrenti ma anche uno dei più importanti a livello pediatrico, perché la sana e corretta alimentazione determina la salute del bambino che verrà. Come le dicevo bisogna stare attenti a non adottare falsi preconcetti. Ho diversi esempi. Oggi c’è una tendenza crescente all’impiego di diete vegane sia tra gli adulti che nei bambini. E’ sbagliato? Non necessariamente, anche qui bisogna essere bene informati. Per esempio, non molti sanno che escludendo in parte o totalmente cibi di origine animale, il corpo comincia ad avere carenza di Vitamina B12, fondamentale per la formazione dei globuli rossi e bianchi. Tale carenza può essere molto rischiosa per le donne gravide perché l’assunzione di acido folico e vitamina B12 durante la gravidanza può evitare al nascituro di soffrire di difetti congeniti come, per esempio, la spina bifida o problemi di sviluppo della colonna vertebrale e del sistema nervoso. Un altro caso emblematico è quello di una mamma alla quale, alla dimissione dal nido, era stato consigliato di alternare l’allattamento ad un seno per volta, ma così facendo il bambino non era mai sazio e la mamma era costretta a compensare con una aggiunta di latte artificiale ad ogni pasto. E’ bastato offrire entrambi i seni ad ogni pasto per avviare adeguatamente un allattamento esclusivo al seno. Lo stesso consiglio può essere utile per una mamma e dannoso per un’altra.
E’ compito di noi medici assicurarci in primis che i pazienti siano informati adeguatamente sulle buone pratiche da seguire, non solo in ambito sanitario ma anche in relazione a tutto ciò che riguarda lo sviluppo e la salute del bambino in generale e, in secondo luogo, non limitarci ad applicare le linee guida ma conoscere profondamente ciascun paziente e la sua famiglia per poter ottimizzare la comunicazione e i risultati.”
Dott. Nuara, davvero grazie mille. E’ stata una conversazione molto interessante e siamo d’accordo con lei al 100% sull’importanza, paradossalmente oggi più che mai, di non sostituire ma anzi rafforzare il contatto tra medico-paziente.
Prima di lasciarla andare, ci tolga una curiosità: anche Lei è padre di due bellissimi bambini…Sono consci di avere un papà dottore? Se si, che cosa dicono al riguardo? “Mio figlio di 5 anni è ancora troppo piccolo e non se ne rende conto, ma mia figlia di 7 sì ed è molto fiera del suo papà. Quando mi capita di visitare una delle sue compagne di scuola, la sento riferire loro qualche giorno dopo “Hai visto quanto è bravo il mio papà!? Ora sei guarita!”…Beh, è ovviamente qualcosa che mi rende molto felice :)””
Revisionato da
Dr. Emanuele Urbani
medico di medicina generale